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Regno Unito: nuovo intervento dei vescovi contro la legge sul suicidio assistito

“Grande preoccupazione perché il Parlamento ha rifiutato un emendamento che avrebbe consentito agli hospice e alle Rsa di non partecipare in alcun modo al suicidio assistito”. Ad esprimerla sono i vescovi di Inghilterra e Galles in un comunicato che commenta la conclusione, la scorsa settimana, al Parlamento di Westminster, del cosiddetto “report stage” della legislazione sul suicidio assistito, la discussione di una serie di emendamenti prima di un ultimo decisivo voto a metà giugno. “Se questa normativa dovesse essere approvata”, scrivono i vescovi, “gli hospice cattolici e le Residenze per anziani potrebbero non essere in grado di continuare il loro lavoro e di garantire cure palliative di alta qualità. Inoltre, potrebbe essere difficile, per chiunque, trovare istituzioni dove ci si possa sentire al sicuro”. I vescovi inglesi spiegano anche le loro riserve su un emendamento che darebbe a un’ampia gamma di professionisti la possibilità di non partecipare al suicidio assistito perché “l’esperienza dimostra che, anche quando ai professionisti viene data la possibilità di scegliere l’obiezione di coscienza, può diventare molto difficile, per loro, praticarla davvero dal momento che l’urgenza di garantire l’accesso al fine vita prende la precedenza”. Il comunicato si conclude con un appello ai cattolici e a tutte le persone di buona volontà perché contattino i loro parlamentari per chiedere di votare contro una legge che “danneggerà la nostra società cambiandola profondamente e alla quale il Parlamento non ha dedicato abbastanza tempo”.

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