“La Pasqua è la festa della libertà e della liberazione, che per noi cristiani si compie pienamente in Cristo. L’agnello pasquale, simbolo della salvezza, si realizza in Gesù, che offre sé stesso per noi”. Lo ha detto oggi pomeriggio mons. Stefano Rega, vescovo di San Marco Argentano-Scalea durante la Messa in Coena Domini nella comunità terapeutica “L’Ulivo” di Tortora (Cs) che da oltre quarant’anni è un punto di riferimento per il recupero e la riabilitazione nel Sud d’Italia. Per mons. Rega il “gesto della lavanda ci chiama a rinnovare la nostra responsabilità verso gli altri, a non lasciarci guidare dall’egoismo, per essere sempre pronti ad accogliere e a sostenere chi ha bisogno. In quest’ottica, la vostra comunità deve diventare un luogo dove regnano l’amore e l’accoglienza, dove ognuno si sente valorizzato e rispettato”. La Chiesa “vi accompagna sempre con la preghiera, il bene e la solidarietà. Le esperienze di dipendenza, disagio e solitudine che voi avete vissuto raccontano la risurrezione di Cristo che si compie in voi”. “Resurrezione – ha detto il presule – che si compie anzitutto nel cuore che, oggi, nell’imminenza del Pasqua, si trasforma in una tomba vuota che annuncia il Signore Risorto. Quello che gli ospiti di questa struttura stanno vivendo non è infatti un semplice programma di disintossicazione dalla droga, bensì un ritorno alla vita, alla vita vera! È una Pasqua particolare per voi e per le vostre famiglie che vi sostengono, pregano, soffrono e sperano con ciascuno di voi”. Ed è “una Pasqua speciale per quanti hanno terminato il programma di riabilitazione mediante un lungo cammino, non certo facile, fatto anche di cadute, in cui però, come ci insegna Papa Francesco, ‘quello che importa non è di non cadere, ma di non rimanere caduti’”.