“Pasqua ci porta la notizia più bella: Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto, è la speranza che non delude, la speranza che abbiamo continuamente bisogno di ravvivare nella nostra vita e nella nostra storia, la speranza forte che l’Anno giubilare ci fa riscoprire in tutta la sua ricchezza”. Così il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, nel messaggio di auguri pasquali rivolto alla città e a tutti i fedeli della diocesi.
“Cristo è la nostra Pasqua, ossia la nostra salvezza e la nostra speranza, perché Lui è il Risorto, il Vivente, il nostro Redentore, la nostra gioia, la nostra pace. Eppure – riconosce Moraglia – quanto è difficile oggi avvertire intorno noi questa pace e questa gioia pasquale! Le cronache quotidiane gettano davanti a noi scene continue che lasciano interdetti e a cui stiamo, purtroppo, abituandoci; vi sono vicende sempre più cruente di violenza e di guerra contro civili, donne, vecchi e bambini indifesi (penso soprattutto all’Ucraina e a Gaza), in base ad una volontà di potenza e di scontro. La grande festa di Pasqua dice però che noi, da soli, con i nostri mezzi, non ci salviamo né siamo in grado di conquistare e realizzare pace e riconciliazione nel mondo, nella nostra società e nelle nostre famiglie”. Per il cristiano, chiarisce il patriarca, “solo attraverso Gesù si dà la possibilità di perseguire e, almeno in parte, conseguire la pace e la gioia che ricerchiamo, delusi da quelle effimere che il mondo sa regalare”. Pace e gioia “noi, nelle relazioni col prossimo (famiglia, amici, colleghi), nella vita delle comunità e, anche, a livello internazionale tra gli Stati e i popoli. Ma la pace richiede persone pacificate, dal cuore puro e convertito, abitate e mosse da quella verità più profonda che è la vera forza della pace e che, sola, può illuminare le relazioni e cambiare le situazioni. Per il cristiano è la verità che il Vangelo di Cristo ci trasmette, soprattutto nella solennità della Pasqua”. Un pensiero infine a Papa Francesco: “Un anno fa – e il ricordo è ancora vivo – l’abbiamo accolto qui a Venezia e abbiamo celebrato con lui l’Eucaristia in Piazza San Marco. Sosteniamolo con la nostra preghiera nel tempo della convalescenza e affidiamolo alla nostra cara Madonna della Salute”.