Messa crismale: mons. Gambelli (Firenze), “l’elezione e la chiamata di Dio non sono un privilegio, ma una responsabilità”

“L’anno di grazia che Gesù viene a inaugurare è quello in cui i lontani diventano vicini e i vicini si scoprono lontani, capaci cioè di riconoscere che l’elezione e la chiamata di Dio non sono un privilegio, ma una responsabilità per un dono di salvezza da condividere con tutti”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, durante la Messa crismale che ha presieduto nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. Nell’omelia, il presule ha ricordato che “la Messa del crisma che celebriamo oggi è la manifestazione della comunione dei presbiteri con il loro vescovo. La rinnovazione delle promesse sacerdotali, la consacrazione del crisma e la benedizione degli oli dei catecumeni e degli infermi ci aiutano ad accogliere la grazia di Cristo che ha voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa”. Commentando le letture della liturgia, mons. Gambelli ha sottolineato che “volgere lo sguardo verso colui che è stato trafitto significa prendere coscienza delle conseguenze negative dei nostri errori per accogliere la misericordia di Dio che è sempre più grande del nostro cuore”. “In questo anno del Giubileo della speranza – ha poi evidenziato l’arcivescovo – siamo invitati a farci prossimi di chi ha il cuore spezzato a essere testimoni della speranza che non delude, a non abbassare le braccia davanti ai problemi e alle sfide del nostro mondo”.

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