
“Bando alla disperazione! Restituzione, invece, e remissione dei debiti; ridistribuzione di responsabilità e di risorse: il popolo di Dio si attende questo. Vuole partecipare e, in forza del battesimo, è un grande popolo sacerdotale”. Così il Papa, nell’omelia da lui preparata per la Messa del Crisma e letta dal card. Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa, sintetizza il legame tra la vocazione sacerdotale e l’Anno giubilare. “Gli oli che in questa solenne celebrazione consacriamo sono per la sua consolazione e la gioia messianica”, ricorda Francesco: “Il campo è il mondo”. “La nostra casa comune, tanto ferita, e la fraternità umana, così negata, ma incancellabile, ci chiamano a scelte di campo”, l’invito del Papa: “Il raccolto di Dio è per tutti: un campo vivo, in cui cresce cento volte più di quello che si è seminato”. “Cari fedeli, popolo della speranza, pregate oggi per la gioia dei sacerdoti”, l’esortazione finale: “Venga a voi la liberazione promessa dalle Scritture e alimentata dai Sacramenti. Molte paure ci abitano e tremende ingiustizie ci circondano, ma un mondo nuovo è già sorto. Dio ha tanto amato il mondo da dare noi il suo Figlio, Gesù. Egli unge le nostre ferite e asciuga le nostre lacrime”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)