Romania: card. Muresan (Cer), “non possiamo dire ‘Cristo è risorto!’ se viviamo come se fosse ancora nella tomba”

“La verità della risurrezione di Cristo è una realtà viva che deve penetrare in ogni fibra del nostro essere”. Lo scrive nel suo messaggio di Pasqua il card. Lucian Mureșan, arcivescovo maggiore di Alba Iulia e Făgăraș e presidente della Conferenza episcopale romena (Cer). “Non possiamo dire ‘Cristo è risorto!’ con le labbra – continua il porporato – se viviamo come se Lui fosse ancora nella tomba. Non abituiamoci all’oscurità! Non lasciamoci conquistare dalla superficialità, dalla paura, dal peccato o dalla disperazione. Gesù è risorto, con la Sua vita ha calpestato la nostra morte”. “In questi tempi segnati sempre più dall’egocentrismo, dal profitto, dall’aggressività, dalla falsità, così disumanizzanti, guardiamo all’esempio del beato card. Iuliu Hossu, alla sua resistenza attraverso la fede, la speranza e l’amore – aggiunge il card. Mureșan –. Lasciamo che le nostre anime siano inondate dalla luce di Cristo e, come testimoni della sua risurrezione, portiamo ovunque la luce della verità, dell’amore, della bontà e della solidarietà”. Il capo della Chiesa greco-cattolica romena ha spiegato poi che “la vera luce pasquale non si accende solo nella veglia di Pasqua, ma in ogni anima che ritorna con sincerità a Dio” e ha invitato i cattolici a confessarsi e ad accostarsi alla Comunione. “Non vergogniamoci di Cristo! Lui non si è vergognato di portarci sulla Sua croce. Siamo degni di essere chiamati cristiani e viviamo la nostra fede come un tesoro vivo!”, ha esortato il card. Lucian Mureșan.

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