Mons. Winston Mosquera, vescovo di Quibdó, capoluogo del dipartimento colombiano del Chocó, che si affaccia sul pacifico ed è uno con le regioni a più alto tasso di violenza, ha chiesto ai gruppi armati una tregua durante la Settimana Santa. Un appello rivolto, in particolare all’Esercito di liberazione nazionale e ad altri gruppi paramilitari, che si contendono il controllo del territorio e dei traffici illegali.
Nel Chocó, in particolare, ci sono stati otto attacchi armati dell’Esercito di liberazione nazionale in meno di due anni, e nei giorni scorsi c’è stata una sparatoria nel villaggio di La Troje, a 6 chilometri da Quibdó, dove è stato ucciso un minorenne e sono state bruciate diverse case.
Per questo motivo, il vescovo ha chiesto a tutti questi gruppi illegali di fermare la violenza, almeno in questi giorni della Settimana Santa e in quelli successivi, affinché la popolazione possa vivere in pace, “è stanca di essere confinata o peggio sfollata”.
Mons. Mosquera ha denunciato, inoltre, la mancanza di infrastrutture: scuole, acqua potabile, ospedali, la mancanza di investimenti sociali e la scarsa serietà dei gruppi armati ai tavoli di dialogo. E si è rivolto alle autorità pubbliche: “Il Governo ha spesso alzato la voce in risposta a questi attacchi armati e ha inviato forze pubbliche per affrontare questi eventi, ma questo è di breve durata; non è una questione di forza, ma di investimento sociale”.