Ricerca: il Premio Minkowski 2025 a Teresa Mezza (Univ. Cattolica) per studi sul diabete

(Foto Univ. Cattolica/SIR)

Il Premio Minkowski 2025 è stato assegnato alla dottoressa Teresa Mezza, che ha svelato la storia nascosta del diabete con le sue ricerche sulla pancreasectomia. Si tratta del più alto riconoscimento della European Association for the Study of Diabetes (Easd), conferito all’eccellenza della ricerca di giovani scienziati (under 45) che contribuiscono all’avanzamento delle conoscenze sul diabete mellito. Il premio, intitolato al medico e fisiologo tedesco che nel 1889 dimostrò, per la prima volta nella storia, che l’asportazione del pancreas provoca la comparsa di diabete, ha anche un corrispettivo economico. Verrà consegnato nel corso del congresso dell’Easd (in programma a Vienna dal 15 al 19 settembre) e prevede anche una lettura (Minkowski lecture) in sessione plenaria, che sarà tenuta dalla premiata.
Tutto è iniziato dall’idea che i pazienti sottoposti a intervento di pancreasectomia parziale potessero dare un contributo fondamentale alle ricerche sul diabete di tipo 2. E il filone di ricerca basato su questo modello si è rivelato un’intuizione geniale, che ha generato una serie di studi ritenuti innovativi dalla giuria del premio Easd, che per questo ha assegnato a Teresa Mezza, giovane ricercatrice beneventana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e mamma di una splendida bimba di tre anni.
“Il modello delle pancreasectomie – spiega Mezza – ci permette di ‘fotografare’ cosa sta succedendo nel pancreas del paziente in quel determinato momento e di metterlo in correlazione con le sue condizioni clinico-metaboliche attuali. Così, siamo riusciti a ricostruire cosa accade nella storia naturale del diabete di tipo 2, prima della sua comparsa clinica, cioè dell’iperglicemia. Inoltre, queste ricerche ci hanno consentito di capire anche quale sarà la storia clinica futura di un paziente al quale viene resecata una parte di pancreas, pari ad almeno la metà della massa dell’organo; abbiamo cioè individuato delle alterazioni metaboliche, predittive dello sviluppo del diabete”.
Questo filone di ricerca oltre a consentire l’identificazione di marcatori di diagnosi precoce della comparsa del diabete, potrebbero un giorno portare anche all’individuazione di meccanismi, da trasformare in nuovi target terapeutici, per rallentare il declino della funzione pancreatica.

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