“Il potere evangelico non è dominio, ma amore che serve. È il potere di dare la vita per gli altri”. Lo afferma mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, in una intervista pubblicata oggi su Avvenire, parlando del senso autentico del potere nella visione cristiana. Di fronte a un mondo segnato da competizioni, prevaricazioni e logiche di potere personale, il presule sottolinea la radicale differenza della proposta evangelica: “La logica del Vangelo rovescia i criteri mondani. Gesù si fa servo, si abbassa, si dona fino alla fine. Questo è il potere che salva”. In un tempo in cui la stessa Chiesa è talvolta tentata da forme di autoreferenzialità, Baturi ricorda che “l’unica autorità credibile è quella che nasce dal dono di sé e dal servizio disinteressato”. E aggiunge: “Il ministero nella Chiesa non è esercizio di potere personale, ma responsabilità per l’edificazione del popolo di Dio”. Per questo, secondo il segretario generale della Cei, è urgente “educare i cristiani, specialmente i pastori, a una visione umile, oblativa e pasquale dell’autorità, che non cerca consenso ma costruisce comunione”. La testimonianza di una Chiesa che serve e non domina, conclude, “è la risposta più forte alle sfide del nostro tempo”.