Pasqua: mons. Mengoli (San Severo), “si può uscire dalla tomba quando toglieremo i massi del rancore, della divisione, del giudizio, del sospetto”

“In linea con Papa Francesco che domenica scorsa con un fil di voce, ma con tanto cuore, ha augurato buona Domenica delle Palme e buona Settimana Santa, anch’io voglio augurare semplicemente: ‘buona Pasqua!’. Forse senza disperderci in tante parole, basterebbe dirsi questo. Dirselo con sincerità. Anche se con fatica”. Lo dice mons. Giuseppe Mengoli, vescovo di San Severo, nel suo messaggio di auguri per la Pasqua, alla comunità diocesana. “Riflettevo sul fatto che Papa Francesco, anche in questa circostanza, ci rappresenta davvero tutti. Tutti, infatti, abbiamo delle situazioni particolari che ci impediscono di dire ‘buona Pasqua’ a pieni polmoni. Per tutti c’è ancora qualche strascico di notte che fa fatica a cedere il passo al nuovo giorno. Tutti abbiamo speranze, ma non tutte sembrano alla nostra portata. Tutti aspettiamo…a volte senza sapere bene chi o che cosa…guardiamo sempre avanti, ma con la costante paura di trovarci di fronte a un muro invalicabile e senza la possibilità di tornare in dietro”.
Il presule ribadisce poi che “è un augurio, quello pasquale, che ha tutta la forza di un rimando che apre domande, sollecita la ricerca, mette in cammino e non può essere relegato tra quelli convenzionali e un po’ retorici dai quali, a volte, per buona educazione, non possiamo tirarci indietro”. “È un augurio, insomma che, se non ci riguarda direttamente, non può reggere! E che questa data sia segnata in rosso sul calendario, non basta. Se mancano sussulti di novità, gioia di vivere e, soprattutto, decise spinte a donarsi, la nostra postura sarà sempre quella di chi, smarrito, è ripiegato in se stesso”. Il vescovo riflette, dunque, sul fatto che “la postura del Risorto, invece, è dritta, luminosa, piena di vita… possibile anche a noi se sapremo come Lui piegarci per lavare e curare i piedi a chi ce li ha sporchi o feriti. Sarà possibile uscire dalla tomba nel momento in cui toglieremo i massi del rancore, della divisione, del giudizio, del sospetto. Sarà Pasqua anche per noi se ci lasceremo liberare dalle trappole che ci impediscono di vivere in pienezza e se sapremo offrire spazi di libertà anche a chi ci sta vicino”.

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