Ucraina: S.B. Shevchuk, “più di 3milioni di bambini vivono ancora in zone di scontro armato e quasi 2 milioni di bambini sono a rischio di vivere sull’orlo della fame. La guerra è una pazzia”

“Secondo le statistiche ufficiali, abbiamo in Ucraina più di 3 milioni di bambini che rimangono ancora oggi nelle zone dello scontro armato e non siamo riusciti a far evacuare. Quasi 2 milioni di bambini sono a rischio di vivere sull’orlo della fame. E tutto questo avviene in un paese, nel cuore dell’Europa, considerato il granaio di questo continente, diventato oggi terra dove milioni di persone sono a rischio di fame. La pazzia umana produce guerra e fame”. Parla anche dei bambini, prime vittime dell’attacco armato russo in terra ucraina, S.B. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev, in collegamento ieri sera con il Forum internazionale di Azione Cattolica (Fiac) che alla vigilia della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce e in contemporanea con il viaggio di Papa Francesco in Kazakistan, ha proposto, in sintonia con le chiese di tutta Europa, un incontro di riflessione e di preghiera per la fine del conflitto in Ucraina. L’arcivescovo ha dato qualche “numero” per descrivere quanto sta succedendo oggi nel suo Paese. Secondo le statistiche dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal 24 febbraio fino al 7 settembre di quest’anno, oltre 12 milioni di persone hanno varcato la frontiera ucraina diventando “rifugiati”. Oltre 9,8 milioni di civili sono entrati nei paesi dell’Unione europea. Più di 4 milioni di ucraini hanno chiesto protezione temporanea in Ue e più di 7 milioni di cittadini ucraini sono stati registrati (sempre nei paesi Ue) come profughi.

Secondo il Ministero ucraino per le politiche sociali, oggi nel Paese sono 4,5 milioni gli sfollati interni. Mettendo insieme queste cifre, quasi 18 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case, “persone alle quali la guerra ha cancellato la storia precedente”. Sempre secondo i dati ufficiali, in Ucraina sono stati distrutti più di 130mila edifici e quindi 3,5 milioni di persone si trovano oggi senza un posto dove tornare perché la loro casa non c’è più. 4,5 milioni di persone ha perso l’accesso libero alle fonti d’acqua perché metodicamente i russi hanno distrutto le infrastrutture vitali delle città. In molte zone dove sono in corso i combattimenti, l’acqua è contaminata. Ufficialmente si parla di più 5.500 civili uccisi e circa 9.000 feriti. Ma questa cifra non corrisponde alla realtà”, mette in allerta l’arcivescovo. Solo nella città di Mariupol sono stati uccisi più di 200mila persone civili che ora giacciono nelle fosse comuni o non hanno avuto una degna sepoltura. “Dietro questi numeri – commenta Shevchuk – vedo donne, bambini, persone anziane”.

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