Alzheimer: Airalzh, un milione di malati in Italia. Ricerca internazionale individua 75 regioni del genoma coinvolte. Importante “un corretto stile di vita”

Sono circa 1 milione, in Italia, le persone malate di demenza, di cui la maggior parte affette da Alzheimer. Questa malattia, complessa e multifattoriale (che di solito si sviluppa dopo i 65 anni) ha una forte componente genetica. Si ritiene che la maggior parte dei casi sia causata dall’interazione di diversi fattori di predisposizione genetica con fattori ambientali. A parlarne è Airalzh (Associazione italiana ricerca Alzheimer), in vista della Giornata mondiale dell’Alzheimer in programma il prossimo 21 settembre.
Sebbene la comprensione della malattia continui a migliorare, al momento non esiste una cura. I farmaci disponibili mirano principalmente a rallentare il declino cognitivo e ridurre alcuni disturbi comportamentali. Per comprendere meglio le origini della malattia, una delle principali sfide della ricerca è caratterizzare meglio i suoi fattori di rischio identificando i processi fisiopatologici in gioco e, quindi, proporre nuovi bersagli terapeutici.
Due docenti di Neurologia dell’Università di Firenze, Sandro Sorbi e Benedetta Nacmias (rispettivamente past president e vicepresidente di Airalzh), sono stati convolti nello studio del genoma relativo al più grande gruppo di malati di Alzheimer analizzato finora. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Genetics, ha individuato 75 regioni del genoma associate alla patologia, 42 delle quali mai state implicate in precedenza nella malattia. Se non si può intervenire sulla genetica, è importante agire sugli stili di vita, mantenendosi socialmente, mentalmente e fisicamente attivi. “Un corretto stile di vita – commenta Sorbi – comincia a tavola e prosegue nella vita quotidiana. Fatto confermato anche da una ricerca internazionale, pubblicata nel 2015, che ha analizzato le diete di oltre 2000 adulti raffrontandole con l’incidenza della malattia”. Con il bando Agyr 2021 (Airalzh Grants for Young Researchers), Airalzh ha finanziato alcuni progetti di ricerca, che studiano stili di vita corretti e fattori ambientali che possono concorrere alla prevenzione della malattia.

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