Papa Francesco: a Collegio Nepomuceno, “essere cristiani richiede di dire ‘no’ ai poteri politici, ideologici e culturali”. “State attenti alla mondanità spirituale”

“Oggi rendo omaggio con voi alla memoria di tanti sacerdoti e vescovi – consacrati, consacrate, anche laici – che, con la grazia di Dio, hanno avuto il coraggio di dire ‘no’ al regime per rimanere fedeli alla loro vocazione e missione. Dietro la vostra vita, la vostra storia, ci sono dei martiri nascosti”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza la comunità del Pontificio Collegio Nepomuceno. “Questa radice di coraggio e di fermezza evangelica – ha proseguito Francesco ricordando la figura del fondatore – non deve mai diventare per voi come una lapide da mettere sul muro, come un oggetto da museo o un’immaginetta; no, deve rimanere una radice viva, perché anche oggi c’è bisogno della sua linfa!”. “Anche oggi, in Europa e in ogni parte del mondo, essere cristiani, e in particolare essere ministri della Chiesa, o consacrati e consacrate, richiede di dire dei ‘no’ ai poteri di questo mondo per confermare il ‘sì’ al Vangelo”, la tesi del Papa: “A volte si tratta di poteri politici, a volte invece sono ideologici e culturali e il loro condizionamento è più sottile, passa attraverso i mezzi di comunicazione, che possono esercitare pressione, gettare discredito, ricattare, isolare e così via, o peggio ancora portarvi avanti all’idolo della mondanità”. “State attenti alla mondanità spirituale, che è il peggio che può accadere alla Chiesa, a un consacrato o a una consacrata”. Secondo Francesco, la testimonianza di San Giovanni Nepomuceno “ci ricorda, oggi più che mai, il primato della coscienza su qualunque potere mondano; il primato della persona umana, la sua dignità inalienabile, che ha il suo centro proprio nella coscienza, intesa non in senso meramente psicologico, ma nella sua pienezza, come apertura al trascendente”. “Auspico che il Collegio Pontificio che porta il nome del grande sacerdote e martire boemo sia sempre casa e scuola di libertà, libertà interiore, fondata sulla relazione con Cristo e con lo Spirito Santo”, l’augurio del Papa: “Una libertà che si manifesta anche nel senso dell’umorismo, come dimostrava ad esempio il padre Spidlik – io l’ho conosciuto bene, l’ho conosciuto da vicino – che per tanti anni ha svolto il suo ministero nel vostro Collegio. Sapeva ridere, anche di se stesso. Un grande!”.

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