Sud Sudan: Save the Children, “7,2 milioni di persone, tra cui milioni di bambini, sull’orlo della carestia o in gravi difficoltà alimentari”

“Mentre festeggia il decimo anniversario della sua nascita, il Sud Sudan, il Paese più giovane del mondo, sta affrontando la peggiore crisi alimentare di sempre, con 7,2 milioni di persone, tra cui milioni di bambini, che soffrono la fame o sono sull’orlo della carestia”. Lo denuncia Save the Children. “Il numero di persone in grave pericolo di fame è aumentato del 50% rispetto alla stessa stagione di dieci anni fa”, prosegue Save the Children, avvertendo che questa situazione molto probabilmente peggiorerà nei prossimi mesi a causa della violenza in corso, degli alti prezzi alimentari, degli shock climatici e delle barriere all’accesso umanitario, a meno che non venga intrapresa un’azione nazionale e globale urgente. Si stima che “circa 1,4 milioni di bambini soffrano già di malnutrizione acuta”.
L’organizzazione chiede al governo del Sud Sudan “di frenare la violenza comunitaria e accelerare l’attuazione dell’accordo di pace, per affrontare alcune delle cause profonde della crisi della fame e consentire ai bambini di guardare verso un futuro migliore”.
“La nascita di una nuova nazione è spesso un momento di speranza e gioia per molte delle persone che vivono al suo interno, ma purtroppo questa promessa deve ancora essere mantenuta nel Sud Sudan. In molti modi, le cose sono peggiorate per i bambini da quando il Paese è stato formato nel 2011. La guerra civile e gli shock climatici hanno tutti contribuito a spingere il Sud Sudan lontano da dove dovrebbe essere, dieci anni dopo. Il Sud Sudan non è solo una storia di conflitto. È una storia di generazioni di spostamenti deliberati di civili, distruzione di mezzi di sussistenza e occupazione della terra, aggravata da shock climatici come inondazioni senza precedenti e piaghe di locuste”, ha dichiarato Rama Hansraj, direttore di Save the Children in Sud Sudan, che mette in luce anche i problemi legati al Covid-19 e alla distruzione di infrastrutture sociali già vulnerabili. “Solo affrontando le cause profonde di questa crisi, oltre a mitigare gli effetti devastanti della pandemia, saremo in grado di impedire che una generazione soccomba alle conseguenze immediate e a lungo termine della malnutrizione”, conclude Hansraj.
Save the Children chiede ai governi donatori di finanziare interamente il Piano congiunto di risposta umanitaria per il Sud Sudan e di investire in schemi di protezione sociale e servizi per i bambini. Per porre veramente fine alla fame in Sud Sudan, “la comunità internazionale deve affrontare le cause profonde dell’acuta insicurezza alimentare, tra cui trovare una soluzione sostenibile al conflitto, affrontare il cambiamento climatico globale e costruire comunità più resilienti”.

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