Colombia: vescovi, “facciamo nostre le voci che gridano per un Paese unito e giusto”

A conclusione della CXI Assemblea plenaria, la Conferenza episcopale colombiana ha diffuso un messaggio finale firmato dalla presidenza appena eletta, cioè dal presidente, mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá e primate di Colombia, dal vicepresidente, mons. Omar Alberto Sánchez Cubillos, arcivescovo di Popayán, e dal segretario generale, mons. Luis Manuel Alí Herrera, vescovo Ausiliare di Bogotá. I vescovi, analizzando la realtà del Paese, esprimono i loro sentimenti di speranza e invitano tutti gli attori sociali “a cercare vie che portino a risposte positive e concrete”, di fronte a tante realtà difficili che vivono i colombiani.
“Facciamo nostre tutte le voci che gridano per un Paese unito e giusto. Il nostro sguardo è fiducioso, pur conoscendo i gravi problemi che ci affliggono e tutti gli sforzi che dobbiamo compiere per trovare risposte efficaci per il futuro della nostra nazione, attraverso azioni realistiche, in cui tutti gli attori sociali si impegnino”, si legge nel messaggio.
Per la Chiesa, proseguono i vescovi, questo è il momento di “camminare insieme, per ascoltarsi, per partecipare, per servirci vicendevolmente con amore fraterno”.
Nella preghiera e nell’Eucaristia celebrata in questi giorni di Assemblea, finalmente in presenza, “c’erano i volti di tante persone che nelle diverse regioni del Paese soffrono”, ma anche si è vissuta “speranza per un domani migliore”. Si è pregato anche e soprattutto per gli oltre 110mila morti della pandemia di Covid-19 e per le loro famiglie.

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