Nicaragua: arcidiocesi di Managua su arresti di candidati alle presidenziali, “nessuno ha l’autorità di privare la persona dei propri diritti”

La Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Managua (Nicaragua) ha espresso la sua profonda preoccupazione per “l’aggressività con cui agisce contro l’esercizio delle libertà dei cittadini” il regime di Daniel Ortega. Dal 3 giugno le autorità giudiziarie e di polizia del regime hanno scatenato un’offensiva contro l’opposizione nicaraguense, arrestando quattro pre-candidati alle presidenziali: Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Felix Maradiaga e, da ultimo, Juan Sebastián Chamorro.
A questo proposito, la Commissione sostiene che “nessuno ha l’autorità di privare arbitrariamente una persona dei propri diritti, compresi quelli di esprimersi, muoversi e agire liberamente. Nel nostro Paese questo problema provoca dolore”.
Prosegue il messaggio: “Abbiamo vissuto anni di mancanza di rispetto per la libertà e la vita. Abbiamo sofferto molto. Come credenti e devoti del Sacro Cuore di Gesù, lo supplichiamo che ci dia forza nella fede, fiducia nel dubbio, speranza nell’angoscia e ci conceda le virtù di cui Egli sa noi abbiamo bisogno in quest’ora difficile”.
La Commissione scrive ancora: “Come cristiani e cittadini abbiamo il diritto e l’obbligo di coscienza di occuparci del bene del Paese. Tra questi doveri e diritti vi sono quello di accedere alla carta d’identità del cittadino e quello di eleggere ed essere eletti a cariche pubbliche in modo libero ed equo”.
Pertanto, “incoraggiamo a cercare i canali attraverso i quali far sentire la voce dei cittadini”, dato che “l’aperta violazione di questi diritti è in atto ed è preoccupante. Violare i diritti di un nicaraguense è violare i diritti di tutti”.

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