Migranti: Oxfam, “migliaia di minori e neo-maggiorenni in Europa, il rischio di una generazione perduta”

Anche se i flussi si sono ridotti negli ultimi anni, ad oggi sono 6.633 i minori non accompagnati accolti in Italia, e Paesi come la Francia, ne contano più di 30.000. Si tratta di ragazzi che spesso hanno alle spalle esperienze terribili. Basti pensare alla rotta balcanica e al confine orientale italiano, dove molti minorenni soli sono stati respinti dalle polizie di frontiera e costretti a un viaggio a ritroso verso la Bosnia. A quanto avviene sulle isole greche, dove centinaia di minori senza famiglia sono bloccati da mesi in campi profughi senza accesso a servizi e istruzione. E alla situazione delle nostre coste, dove negli ultimi 5 mesi sono sbarcati oltre 2.600 ragazzi soli. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, Greek council for refugees, Dutch council for refugees, Acli Francia in un nuovo rapporto che denuncia i rischi che comporta compiere 18 anni per i minori arrivati soli in Europa. Dal report emerge che “nessuno dei 5 Paesi presi in esame – Francia, Grecia, Paesi Bassi, Irlanda e Italia – ha adottato politiche sistemiche in grado di sostenere i giovani migranti nel loro percorso di integrazione”. Le norme prevedono che i minori rifugiati arrivati in Europa siano ospitati in strutture adeguate e affidati a tutori per tutte le questioni amministrative e legali. L’accesso a strutture di accoglienza per i neo-maggiorenni varia però da Paese a Paese: in Irlanda vengono trasferiti in alloggi per adulti caratterizzati da standard molto bassi, in Grecia possono finire in uno dei campi profughi o per strada, in Italia ci sono diverse opzioni ma anche il rischio, più che concreto, di essere messi semplicemente alla porta. Una delle difficoltà più serie per i ragazzi neomaggiorenni in Italia, riguarda l’ottenimento di un permesso di soggiorno: a 18 anni il diritto di non essere espulsi decade ed è necessario ottenere un documento che garantisca il diritto a restare. Chi ha fatto richiesta di asilo e diventa maggiorenne mentre è ancora in attesa dell’esito può trovarsi in enorme difficoltà se la domanda viene rigettata. A quel punto è preclusa la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per studio o lavoro, e il rischio di cadere nell’irregolarità è altissimo. Le organizzazioni lanciano perciò un appello all’Italia e all’Unione europea per “un deciso cambio di passo” verso “politiche strutturate” con “più fondi per l’integrazione.”

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