Etiopia: Fao/Wfp/Unicef, “350.000 persone in pericolo nel Tigray, rischio imminente carestia”

© UNICEF Ethiopia/2021/Mulugeta Ayene

“Rispondere con urgenza alla grave insicurezza alimentare nel nord dell’Etiopia”. E’ l’ennesimo appello lanciato in queste ore da Fao, Wfp e Unicef. Le tre agenzie Onu sono preoccupate per la situazione nella regione del Tigray, dove “il rischio di carestia è imminente a meno che cibo, mezzi di sopravvivenza e altri interventi continuativi salvavita non siano incrementati, che non sia garantito accesso senza impedimenti e non cessino le ostilità”. L’appello viene lanciato in seguito all’ultima analisi dell’Integrated food security phase classification (Ipc), pubblicata oggi, una iniziativa di cui fanno parte 15 tra agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni regionali e internazionali non governative sull’insicurezza alimentare e sulla malnutrizione. Secondo il rapporto, oltre 350.000 persone stanno già affrontando condizioni catastrofiche nella regione del Tigray. Questo è il più alto numero di persone classificate in uno scenario Ipc 5 di catastrofe in un singolo Paese negli ultimi 10 anni. Oltre il 60% della popolazione, più di 5,5 milioni di persone, affronta elevati livelli di insicurezza alimentare nel Tigray e nelle zone vicine di Amhare e Afar. Di queste, 2 milioni di persone affrontano un livello di emergenza di insicurezza alimentare acuta. La gravità dell’insicurezza alimentare acuta è previsto aumenterà a settembre, soprattutto nel Tigray, dove oltre 400.000 persone potrebbero affrontare condizioni di catastrofe. “Le comunità rurali del nord dell’Etiopia sono state particolarmente colpite dal conflitto. Molte fattorie sono state distrutte e sono andati persi beni produttivi come sementi e bestiame”, ha dichiarato il direttore generale della Fao QU Dongyu. “La brutale realtà per il nostro staff nel Tigray è che per ogni famiglia che raggiungiamo con cibo salvavita, ce ne sono innumerevoli altre, specialmente nelle zone rurali, che non possiamo raggiungere”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Wfp, David Beasley: “Abbiamo fatto appello per l’accesso umanitario, ma siamo ancora bloccati dai gruppi armati”. Anche l’Unicef vede “sempre più bambini avvicinarsi pericolosamente alla malattia e a una morte potenziale a causa della malnutrizione,” ha dichiarato il direttore generale Henrietta Fore. Si stimano 33.000 bambini gravemente malnutriti nelle aree inaccessibili del Tigray.

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