Siria: vescovi e patriarchi cattolici, “revocare le sanzioni internazionali”

Revoca delle sanzioni contro la Siria e impegno per attenuarne l’impatto sulla vita quotidiana della popolazione; lavorare per evitare l’emigrazione dei giovani; condanna della “brutale aggressione” israeliana contro i palestinesi, soprattutto quelli di Gaza: sono alcuni dei punti emersi al recente Consiglio dei patriarchi e dei vescovi cattolici in Siria (Aleppo, 18-20 maggio) e contenuti nel comunicato finale diffuso ieri sera. Ai lavori ha preso parte anche il nunzio apostolico, card. Mario Zenari. Tra i temi maggiormente discussi la situazione umanitaria e sociale, dopo 10 anni di guerra, che vede, si legge nel testo, “la Chiesa locale, con Caritas Siria, impegnata in tutte le regioni a servizio di tutti i gruppi sociali, senza distinzioni e discriminazioni. Un testimonianza visibile ed efficace tra le persone bisognose e sofferenti il cui numero aumenta di giorno in giorno”. L’incontro di Aleppo è servito anche a riflettere sulla visita, lo scorso marzo, di Papa Francesco in Iraq e verificarne le ricadute positive sul Paese e sui cristiani iracheni. Nel testo si legge che i vescovi siriani hanno, inoltre, inviato una lettera a Papa Francesco per ringraziarlo del “suo interesse per il nostro Paese, la difesa dei diseredati, degli oppressi e degli emarginati, e il suo costante richiamo alla fratellanza universale, particolarmente evidente nella enciclica Fratelli Tutti”. Dai vescovi è giunto anche un invito ai cittadini siriani a partecipare alle prossime elezioni in Siria, del 26 maggio, le seconde presidenziali da quando è iniziata la guerra nel Paese, nel 2011, e parole di augurio per i musulmani per la festa dell’Eid Al Fitr che segna la fine del mese di digiuno del Ramadan. Il comunicato si chiude con l’invito a pregare per la fine della pandemia, con un saluto all’esercito siriano e ai “martiri della patria” e con l’esortazione a tutti i siriani di “aderire alla speranza e a lavorare insieme per ricostruire la Siria moderna e per tracciare un futuro nuovo e migliore per tutti i suoi bambini, facendo affidamento sul dialogo costruttivo e del rispetto per tutti”.

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