Global Health Summit: Dichiarazione di Roma, “migliorare l’architettura sanitaria multilaterale” con al centro “un Oms efficace e adeguatamente finanziato”

(Photo SIR/European Commission)

“Il Global Health Summit di oggi è stato una pietra miliare del multilateralismo”: questo il bilancio che ha tracciato Ursula von der Leyen chiudendo i lavori del Summit da villa Pamphili, dove ha presieduto il vertice insieme al premier Mario Draghi. Nel corso del pomeriggio, i Paesi hanno annunciato impegni significativi sul piano finanziario e sul piano della condivisione di dosi di vaccini, offerte che “cambieranno immediatamente il panorama globale” e “smorzeranno anche tante discussioni” ha sottolineato Draghi. Oltre a questa “solida base” per rafforzare la risposta alla pandemia, dal Summit esce anche un documento, la Dichiarazione di Roma che, sempre Draghi, contiene una “serie di principi” per costruire nel futuro. I leader del G20 si sono impegnati “per la solidarietà globale, l’equità e la cooperazione multilaterale; per una governance efficace” e inoltre “a mettere le persone al centro della preparazione e prepararle a rispondere in modo efficace; a costruire su basi scientifiche e creare fiducia” e infine a “promuovere finanziamenti per la salute globale”. Questi principi saranno portati al tavolo dell’Oms, dice il documento e lo ha ribadito von der Leyen ai giornalisti, perché “vengano condivisi su scala globale”. Per attuare quei principi, nel documento i Paesi del G20 si sono impegnati a compiere 16 passi, a partire dal “sostenere e migliorare l’architettura sanitaria multilaterale esistente” con al centro “un Oms efficace e adeguatamente finanziato”. Il secondo passo indicato è lavorare nel senso dell’approccio “One health”, che considera la salute globale nella relazione tra salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. Si lavorerà con approcci inclusivi sia in termini sociali che sanitari.

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