Sanità in Calabria: Ac Cosenza-Bisignano, “stiamo pagando scelte scellerate”. “Riannodare i fili di un nuovo patto per prenderci cura gli uni degli altri”

“Accusare soltanto taluno è una comoda scorciatoia Non è, però, solo in questione la colpa di chi si è mostrato incapace di gestire il sistema, di costruire scenari di sicurezza. Perché è evidente che la strutturale inadeguatezza dell’organizzazione affonda le sue radici in anni passati e in scelte scellerate delle quali paghiamo il prezzo”. Con queste parole l’Azione Cattolica dell’arcidiocesi di Cosenza–Bisignano, “provocata dallo sconcerto che vivono i nostri concittadini dinanzi alla malattia e alla preoccupazione di questo tempo, sente la necessità di intervenire nel rumoroso dibattito che sta accompagnando la questione della sanità in Calabria”. L’associazione evidenzia “lo spaventoso deficit accumulato nel tempo dalle aziende sanitarie, l’incapacità di approvare i bilanci, la permeabilità alle infiltrazioni mafiose, lo sciupio di danaro pubblico, l’incompetenza gestionale diffusa”, intesi come “responsabilità di tanti e di tanti calabresi”, fra i quali “quelli che hanno alimentato un sistema clientelare che mai ha smesso di inquinare le logiche di reclutamento e di funzionamento di strutture che, prima di curare il bene pubblico, hanno tutelato e ingrassato il patrimonio di pochi”. Per l’Ac diocesana, occorre “gettare le basi per uscire dall’emergenza” e, a proposito della querelle sulla nomina del commissario alla sanità, evidenzia che “non ci salverà un uomo solo”. “Confidare nelle capacità prodigiose del singolo, senza costruire le condizioni per una radicale riorganizzazione del sistema – prosegue il comunicato – rappresenta il miglior viatico non solo per l’insuccesso, ma anche per la predisposizione di un inutile capro espiatorio”. Per l’associazione, “a soffrirne saranno di nuovo i piccoli e gli ultimi”. Al contrario, occorre “riannodare i fili per un nuovo patto ed assumere un nuovo impegno. Questo è un tempo che ci chiama alla fraternità, alla ri-costruzione di rapporti di solidarietà, a prenderci di nuovo cura gli uni degli altri, nella consapevolezza di un destino comune che siamo chiamati a costruire non pensando solo all’interesse singolo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia