Parlamento europeo: Sassoli, sia “commutata la pena di morte del medico svedese-iraniano Ahmadreza Djalali”. Attenzione su diritti umani e strategia farmaceutica dell’Ue.

(Foto: ANSA/SIR)

La strategia farmaceutica per l’Europa lanciata ieri dalla presidente Ursula von der Leyen, oggi è stata ampiamente discussa con la commissaria Stella Kiryakides nell’emiciclo del Parlamento europeo, nell’ultima giornata di lavori. Negli interventi degli eurodeputati l’attenzione è stata posta sullo “sviluppo insufficiente di ricerca e medicinali per contrastare le malattie rare e pediatriche” così come sulla lotta alla “resistenza antimicrobica” e più in generale sulla parità di accesso ai medicinali per tutti, in tutti i Paesi d’Europa. La commissaria Kiryakides ha sottolineato come questi temi sottendano alla necessità di una “Unione europea della salute” più forte: pur rispettando i Trattati, l’attuale pandemia deve diventare una “occasione per diventare più forti come unione anche sul piano della salute”. In Parlamento si è anche discusso di diritti umani, e in particolare di Algeria e del caso del giornalista Khaled Drareni, detenuto ingiustamente così come delle continue violazioni dei diritti in Bielorussia. Intanto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha chiesto alle autorità iraniane “di commutare la pena di morte del medico svedese-iraniano Ahmadreza Djalali”. Djalali è un ricercatore irano-svedese, che lavorava presso l’Università Orientale di Novara, ora condannato a morte con l’accusa di “spionaggio”. “La pena di morte non è mai giustificata, è un affronto alla dignità umana e la sua abolizione è una priorità per l’Ue”, ha scritto Sassoli.

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