Gioco d’azzardo: Cnca, “serve urgentemente una legge per regolamentare il settore, riducendo l’offerta”

“L’analisi e le riflessioni sui dati dell’azzardo 2024 non siano soltanto l’ennesima occasione di denuncia e attribuzione di responsabilità, ma un serio e concertato momento di valutazione globale del fenomeno e della sua regolamentazione, partendo dall’attenzione alle fasce più deboli della popolazione e dalla protezione dei soggetti a rischio”. È l’auspicio del Cnca, commentando i dati sul fenomeno del gioco d’azzardo. “Serve urgentemente una legge per regolamentare il settore, riducendo l’offerta, e ricostituire un organismo che abbia come sua prima finalità la difesa della salute dei cittadini, come era l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il ministero della Salute, smantellato dal governo in carica per creare una struttura presso il ministero dell’Economia, che certo non avrà come suo primo interesse la riduzione dei costi sanitari, economici e sociali creati dal dilagare dell’azzardo”. Il Cnca aggiunge: “L’esecutivo ha pensato bene anche di ridimensionare notevolmente il finanziamento per i progetti regionali di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, non valutati né confrontati per far emergere le buone prassi. Il fondo regionale di 50 milioni di euro ‘per la prevenzione e cura della ludopatia’, infatti, è stato abrogato a partire dal 2025 per istituire un più ampio Fondo per le dipendenze patologiche (di tutti i tipi), ripartito tra le Regioni sulla base di criteri determinati con decreto del ministro della Salute, che non garantirà più un investimento certo annuale alla lotta alla dipendenza da azzardo”.
Il Cnca conclude: “Abbiamo assistito all’alternanza di diverse maggioranze a sostegno dei governi che si sono succeduti, notando come – a eccezione di singoli esponenti – il tema azzardo sia stato un tema politico di critica e contrapposizione che non si è, però, mai tradotto in concrete proposte di piani strutturali di regolamentazione: il fenomeno è enorme, le ripercussioni sociali incalcolate e minimizzate. Occorre, subito, un cambiamento radicale nella gestione di questa vera e propria pandemia che continua a contagiare un’ampia fetta della comunità”.

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