Oggi, Giovedì Santo, il vescovo di Padova Claudio Cipolla ha presieduto in una basilica cattedrale colma di presbiteri, diaconi, religiosi/e e fedeli, la solenne Messa del crisma, durante la quale i ministri ordinati hanno rinnovato le promesse sacerdotali e sono stati consacrati gli oli santi: il crisma, l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi, che verranno utilizzati durante l’anno per la celebrazione di Battesimo, Cresima, Ordine sacro e Unzione degli infermi. Le offerte raccolte vanno a sostenere il progetto diocesano “Vi sia uguaglianza, segno concreto di carità proposto nel tempo del Giubileo. Tra i concelebranti anche il vescovo emerito Antonio Mattiazzo e il vescovo eletto di Vittorio Veneto Riccardo Battocchio, che domenica 25 maggio sarà consacrato vescovo e farà l’ingresso nella nuova diocesi.
“A voi presbiteri e diaconi, e ai vostri più stretti collaboratori – ha detto mons. Cipolla nell’omelia -, è affidato il mandato di guidare e animare, con gioia ed entusiasmo, la vita spirituale delle nostre amate comunità. Siamo consapevoli delle crescenti difficoltà e dei nostri limiti e vi sono vicino nelle fatiche che quotidianamente affrontate: il tempo che stiamo vivendo è complesso, è un tempo che ci sorprende ma anche ci appassiona nelle sue continue novità e provocazioni. In esso scrutiamo i segni del Regno anche in mezzo a numerose nuvole scure. Mi riferisco non solo alle fatiche delle nostre parrocchie ma anche alle guerre, alle culture disumanizzanti, alle logiche di potere insensibili ai tanti sofferenti e poveri. Non siamo affatto abituati a vivere con tanta celerità i cambiamenti, ma questo è il nostro tempo! E desideriamo servirlo amandolo”. Partire “con la forza del Vangelo, liberi e poveri, per servire”.
Il vescovo ha quindi esortato i presbiteri e i diaconi a ricordare l’intensità di quell’”eccomi” pronunciato durante l’ordinazione. Un “eccomi” che si nutre della libertà interiore e spirituale: “essere liberi nel cuore, nel profondo del nostro essere e della nostra coscienza. È questa la libertà dei figli di Dio, la nostra libertà!”.
L’ultimo pensiero è stato per don Riccardo Battocchio: “Va’ don Riccardo anche tu, come vescovo, a servire la Chiesa sorella di Vittorio Veneto”.