San Francesco: Assisi, all’Ita-Issra presentato il libro di padre Autieri con gli interventi del saggista Franco Cardini e di mons. Sorrentino

Un libro che coglie “la bellezza della spogliazione”, permettendoci di vedere “sfaccettature non evidenziate prima”, grazie a un continuo lavoro di ricerca che viene condotta anche “con gli occhi di oggi, in base ai cambiamenti e alla ricerca che non deve fermarsi”. Sono le parole di Franco Cardini, saggista medievalista e scrittore di fama internazionale, sul libro di padre Felice Autieri “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” disponibile in tutte le librerie (pagine 364, Edizioni Francescane Italiane). Cardini ha dialogato con l’autore e con suor Roberta Vinerba, direttore dell’Issra, nel corso di un incontro, svoltosi ieri, con un centinaio di studenti degli Istituti Teologico (Ita) e superiore di scienze religiose (Issra) e del liceo Sesto Properzio di Assisi. Dopo i saluti del preside dell’Istituto Teologico, padre Giulio Michelini, nel suo intervento, Cardini ha messo in evidenza il rapporto profondo tra Francesco e il clero diocesano culminato nel momento della spogliazione avvenuta proprio nei locali del vescovado: “Francesco ama la nudità – ha spiegato Cardini – ed è il primo esempio di modernità che riesce a dare un senso diverso anche al denaro: Francesco capisce che il denaro non deve renderci schiavi e, con la sua spogliazione, rinuncia non tanto a vestiti e ricchezze, ma al potere, facendosi più misero dei miseri”. Alla relazione di Cardini è seguita la conclusione del vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino, che ha ripercorso i suoi sedici anni da pastore e ricordato che la spogliazione è “una delle icone della storia francescana dimenticata”. Nascono anche da qui i lavori di riscoperta dell’antico episcopio: “Ho visto un film che scorreva e l’ho guardato; e ora i lavori mostreranno a tutti questo film”, ha concluso il presule, esprimendo un suo desiderio: “Sarei felice che i cardinali attraversino la porta prima del conclave, vivendo un’esperienza che cambia la vita”.

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