Comece: assemblea vescovi Ue. Mons. Crociata su elezioni europee 2024, “dall’Ue ci attendiamo di più di quanto abbiamo dovuto constatare negli ultimi tempi”

Comece, Assemblea autunnale dei vescovi (Foto Alessandro di Maio)

(da Bruxelles) “Dall’Ue ci attendiamo di più di quanto abbiamo dovuto constatare negli ultimi tempi. In questo senso avvertiamo fin da ora che una scadenza cruciale è rappresentata dalla tornata elettorale dell’anno prossimo”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali europee, che nel suo discorso di apertura all’assemblea autunnale dei vescovi delegati, ha parlato anche delle prossime elezioni europee che si terranno il prossimo anno nei 27 Paesi membri dell’Unione europea dal 6 al 9 giugno. “Sentiamo – ha detto Crociata – che questo è un tempo in cui le grandi sfide che si profilano possono diventare occasione perché l’Unione Europea emerga con una unità più forte ed efficace in rapporto alle attese di oggi. Ma purtroppo i segnali non sembrano andare in tale direzione”. Crociata ha quindi evocato l’interrogativo posto da Papa Francesco a Lisbona: “Guardando con accorato affetto all’Europa, nello spirito di dialogo che la caratterizza, verrebbe da chiederle: verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?”. “Ci sentiamo interpellati anche noi da questi interrogativi”, ha confidato Crociata. Parlando quindi della prossima tornata elettorale, ha aggiunto: “Avremo modo di vagliare modalità e contenuti di una dichiarazione comune, che dica anche la nostra attenzione e l’attesa di tutti i cittadini europei che il nuovo Parlamento sia rinnovato e rigenerato anche dal punto di vista etico, dopo le vicende che ne hanno offuscato l’immagine. Avvertiamo la responsabilità di far sentire quanto sia importante partecipare e di farlo sentire ai nostri confratelli vescovi e ai nostri fedeli. Al di là dei contenuti, che sono sicuramente importanti, credo che pochi come noi – intendo vescovi e Chiese – hanno la possibilità di promuovere l’interesse generale per una Europa che sia unita non per il vantaggio di qualcuno o di una parte, ma per il bene comune di tutti i nostri popoli e Paesi”.

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