Italiani nel mondo: mons. Perego (Migrantes), “mobilità s’inserisce dentro debito demografico, economico ed ecologico”. L’Europa per gli emigranti “è casa comune, non indebolirla”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“C’è una sola Italia che cresce ed è quella all’estero. La mobilità si inserisce all’interno di un debito demografico, economico ed ecologico”, che comprende la “fatica degli immigrati e anche fatica di chi emigra”. Lo ha detto mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, durante la presentazione oggi a Roma del Rapporto Italiani nel mondo 2023. “In Italia c’è una condizione di disoccupazione, di non pari opportunità per le donne e per i giovani, che non hanno possibilità di mettere a frutto determinate competenze”, ha osservato. L’aumento della povertà giovanile e dei Neet (giovani che non studiano e non lavoro) evidenzia problematiche stanno facendo partire anche i nuovi cittadini italiani: “L’acquisizione della cittadinanza permette la mobilità e la ricerca del lavoro in contesto più ampio. L’Europa per gli emigranti è una casa comune e questo bisogna ricordarlo alle prossime elezioni. Non possiamo indebolire l’Europa per i nostri migranti e per i giovani”. A proposito della fatica di chi emigra mons. Perego ha ricordato “l’alto tasso di suicidi di italiani a Londra”, che segnala una “incapacità di relazioni, un senso di fallimento”.  Il Rapporto Italiani nel mondo, ha concluso, “può essere uno strumento importante per costruire il futuro”.

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