Sinodo: card. Barreto, “non stiamo inventando nulla, stiamo raccogliendo ciò che lo Spirito Santo ha detto alla Chiesa”

“Non ho vissuto qualcosa che finisce qui a Roma, ma un processo permanente in cui coinvolgere le persone a tutti i livelli della società”. Così suor  Nirmala Alex Maria Nazareth, superiora Generale delle Suore del Carmelo Apostolico, ha descritto la sua esperienza al Sinodo sulla sinodalità, in corso in Aula Paolo VI fino al 29 ottobre. “È un viaggio – ha testimoniato durante il briefing odierno in sala stampa vaticana – che mi ha rinnovato dall’interno e porterà un entusiasmo sempre maggiore alle oltre 130mila religiose che in India lavorano in ogni ambito. Ciascuno di noi si può sentire libero, senza nessun timore o pressione, e questo clima di preghiera e di silenzio ha permesso un approfondimento del mio ruolo come leader di una Congregazione”. “Non stiamo inventando nulla,  stiamo raccogliendo ciò che lo Spirito Santo ha detto alla Chiesa”, ha affermato il card. Pedro Ricardo Barreto Jimeno, arcivescovo di Huancayo (Perù), a proposito del percorso sinodale che ha coinvolto in questi due anni le parrocchie, le diocesi, di diversi paesi e continenti. “Il nuovo metodo sta dando a tutti noi non solo l’opportunità di condividere le esperienze, ma anche di vivere in piccolo l’esperienza della Chiesa universale. Esistono tensioni, come in ogni famiglia, ma c’è qualcosa che ci entusiasma. Dopo quasi 52 anni di sacerdozio, di cui 23 come vescovo, sto vedendo come la Chiesa, in mezzo alle difficoltà che vive sia all’interno che all’esterno, si mette in movimento in cammino per servire Cristo e l’umanità”. “Corresponsabilità”: è questa, per mons. Jean-Marc Eychenne, vescovo di Grenoble-Vienne (Francia), la parola più ricorrente al Sinodo e, nello stesso tempo, la sfida da raccogliere, chiedendosi “come si può andare verso una Chiesa dove il concetto di corresponsabilità sia più presente, passando da una Chiesa in cui ci sono pochi responsabili ad una Chiesa dove tutti sono corresponsabili nell’annuncio di Cristo e del Vangelo: tutti membri del Popolo di Dio, con pari dignità e la capacità di esprimere le proprie opinioni e di partecipare alle decisioni. Quello che riguarda tutti deve essere deciso da tutti. Tutti i membri devono poter decidere, non solo piccola élite. La verità può arrivare anche dal più piccolo, dal più modesto”.

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