Ucraina: Kiev, S.B. Shevchuk ha incontrato i parenti dei soldati catturati dai russi nella centrale nucleare di Chernobyl. “Non sappiamo dove sono e se stanno bene”

(Foto Ugcc)

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Ieri, a Kiev, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha incontrato i parenti dei soldati della Guardia nazionale ucraina che i russi hanno catturato nella centrale nucleare di Chernobyl il primo giorno dell’invasione su vasta scala. Accompagnati dal cappellano militare, p. Yuri Logaza, i membri delle famiglie dei militari catturati, giunti da Slavutych, hanno fatto appello a Shevchuk perché possa aiutare a liberare i loro cari dalla prigionia russa. Le mogli di due prigionieri e il fratello di un altro membro della Guardia nazionale hanno detto al capo della Chiesa greco-cattolica ucraina di non sapere quasi nulla su dove si trovano e temono per la loro salute a causa dell’elevata dose di radiazioni che hanno subito a seguito dell’attacco alla centrale nucleare. Sperano che la Chiesa possa aiutarli a tornare a casa. Sua Beatitudine – si legge in un comunicato diffuso dall’Ugcc – li ha ascoltati attentamente ed ha assicurato loro che avrebbe pregato per i militari ucraini catturati e avrebbe cercato un modo per riportarli a casa. “Voglio aiutare. Oltre alla preghiera, faremo ogni sforzo possibile per fare progressi”, ha detto il capo dell’Ugcc e ha aggiunto: “Dove non possiamo noi, Dio ci aiuti”. Nel primo giorno dell’attacco russo su vasta scala all’Ucraina, il 24 febbraio scorso, i russi hanno preso la centrale nucleare di Chernobyl che è rimasta sotto la loro occupazione per più di tre settimane. Alla fine di marzo, i russi l’hanno lasciata, portando con sé 167 militari ucraini che erano a guardia della centrale nucleare di Chernobyl.

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