Funerali Elena del Pozzo: mons. Renna (Catania), “genitori, non insegnate la violenza delle parole ai vostri figli“

“Voi genitori, imparate dai bambini! Non insegnate la violenza delle parole ai vostri figli, né sui social, né sui nostri muri che sono sufficientemente imbrattati. Poiché Gesù Cristo ha messo al centro il bambino – e noi abbiamo messo al centro Elena – per imparare a non concepire più vendette, patiboli mediatici sedie elettriche, e se i nostri bambini imparano queste cose, le imparano da noi. I bambini, come Elena, sono ‘puri di cuore’, dice Gesù Cristo e non sanno imbracciare né armi, né impugnare pietre. Impariamo dai bambini, impariamo dalla loro semplicità”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, nell’omelia che ha pronunciato durante i funerali di Elena del Pozzo, la bambina uccisa pochi giorni fa dalla madre.
Il presule ha voluto rivolgere “un’ultima parola a tutti noi che, come giudici siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato”. Una cosa è “condannare”, “altro è lapidare”, ha ammonito. “Ho letto su un muro della nostra città, nei pressi della Chiesa del Divino Amore, una frase che chiedeva riposo eterno per Elena – e questo è bello! – e tormento eterno per chi ha levato la mano su di lei. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”, ha sottolineato mons. Renna, secondo cui “se un domani ci dovessero essere altre vittime come la nostra piccola Elena, sarà perché qualcuno avrà seminato nel campo di Dio la gramigna dell’odio, della vendetta, della rabbia, della irrazionalità. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo animato da buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione di ogni forma violenza”. “Solo così – ha evidenziato – non ci saranno più funerali com’è questo”. “Cara Elena, che la Vergine Santa e sant’Agata ti prendano per mano e con te preghino per tutti i bambini e per tutti noi adulti, perché sappiamo ‘allungarci, alzarci sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini’ che siete giganti di bontà”.

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