Conflitto israelo-palestinese: Iacomini (Unicef), “60 bambini uccisi e 320 feriti, se continua così scenario catastrofico”

“È necessario che tra Israele e Palestina cessino le violenze. È necessario deporre le armi e l’indifferenza e chiedere pace più che schierarsi dall’una o dall’altra parte perché i numeri di questo conflitto cominciano ad essere enormi e rischiano di portare dritti ad un vero disastro umanitario”: lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef in Italia. “Ad oggi i nostri uffici parlano di 60 bambine e bambini uccisi (58 palestinesi e 2 israeliani), oltre 320 bambine e bambini feriti (314 palestinesi e 6 israeliani), 38mila sfollati interni a Gaza, 43 scuole danneggiate di cui 40 a Gaza e 3 in Israele, ospedali e centri sanitari colpiti da ambo i lati e oltre 300mila persone che necessitano di acqua nella sola zona di Gaza”. “I numeri potrebbero essere in realtà ben peggiori – prosegue -. Lo scenario più catastrofico infatti potrebbe portare a 2 milioni le persone colpite dal conflitto (1,9 a Gaza, 100mila nella West bank) e il numero degli sfollati elevarsi a 600mila unità e 15mila i feriti”. L’Unicef chiede di “interrompere la spirale di violenza o le bambine e i bambini dei due Paesi pagheranno un prezzo altissimo. Non possiamo permetterlo, l’indifferenza è un crimine contro l’umanità”.

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