Povertà: fr. Cavalli (Antoniano Bologna), “con Covid stiamo imparando quanto tutti siamo fratelli”. Anche a Pasqua le mense francescane accanto a chi ha bisogno

Anche in occasione delle festività pasquali i frati e i volontari delle mense francescane, sostenute da “Operazione Pane” dell’Antoniano di Bologna, resteranno accanto a chi ha bisogno di aiuto, garantendo a tutti un pasto caldo e confezionando dei piccoli regali per gli ospiti, come colombe, dolci speciali e uova di Pasqua.
A Palermo, ad esempio, spiega una nota dell’Antoniano di Bologna, la Mensa del padre Abraham consegnerà agli ospiti le “scatole scalda cuore”: preziose confezioni piene di regali raccolti tra i cittadini per aiutare i senza fissa dimora e le famiglie che si rivolgono ai frati. A Torino le famiglie della Mensa e del Centro di ascolto Sant’Antonio, raddoppiate rispetto allo scorso anno, riceveranno uno speciale pacco alimentare, colombe e uova di Pasqua. A Bologna, sede della mensa “Padre Ernesto” dell’Antoniano che coordina l’intero progetto “Operazione Pane”, i frati e volontari resteranno accanto ai più fragili preparando per loro un pranzo speciale con dolci di Pasqua. Anche le 80 famiglie accolte dall’Antoniano riceveranno un dono: ceste piene di prodotti alimentari e uova di Pasqua per gli oltre 160 bambini sostenuti dall’organizzazione.
“Tra i tanti auguri che ricevo a Pasqua – afferma fr. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano – una persona mi ha fatto un augurio
che mi ha colpito tanto: ‘Abbi sempre occhi belli per vedere la vita, la Resurrezione per riuscire a scorgerla ogni giorno’. Questo è vero, bisogna avere occhi per vedere la Resurrezione, ogni giorno, insieme”. Soprattutto, prosegue fr. Cavalli, “in questi mesi segnati dal Coronavirus, dove facciamo tanta fatica: medici e infermieri con il volto segnato dalle mascherine e devastato dalla stanchezza; città vuote; file sempre più lunghe davanti alle mense dei poveri; occhi tristi di tanti ospiti inabituali in queste file. In tutto questo c’è un futuro che prende forma, certamente il vaccino, ma soprattutto l’infaticabile disponibilità del personale sanitario, di tantissimi giovani mai stanchi di mettere a disposizione il loro tempo; la tenacia di tantissimi a inventare possibilità di incontro, di sostegno, di cura dell’altro. In tanti, in tante situazioni, stiamo imparando quanto tutti siamo fratelli”.
La Pasqua, conclude il direttore dell’Antoniano di Bologna, “è proprio questo: riuscire ad avere occhi belli che ci permettano di vedere e riconoscere la Resurrezione possibile. Abbi occhi belli per vederla, ogni giorno”.

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