Solidarietà: Gruppo Abele, inaugurata a Milano la sartoria popolare “InTessere”

“Chi ha inventato questo progetto ha visto nel cucito una splendida metafora del lavoro sociale. Che è lavoro paziente e quotidiano di incontro e rifinitura. Un lavoro che riparagli strappi emotivi nella vita delle persone ma anche gli strappi nel tessuto sociale, frutto di ingiustizia, povertà e paure”. Con queste parole don Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele, ha ‘simbolicamente’ inaugurato ieri sera “InTessere”, la sartoria popolare all’interno della Drop House, il centro diurno di Barriera di Milano per donne in condizioni di vulnerabilità. “InTessere” è una realtà, spiegano dal Gruppo Abele, resa possibile da un crowdfunding che ha permesso di raccogliere 23mila euro (grazie anche al sostegno della Fondazione Eandi) e quasi altrettanto durante la premiazione di Milano ai Digital Crowdfunding Awards. Nei mesi scorsi la sartoria aveva stretto collaborazioni importanti, come quella con Rai Fiction per realizzare i set lenzuola e federe utilizzati per “ridare vita” alle Molinette com’erano a fine anni Sessanta nella fiction “Cuori”, in onda su Rai Uno per la regia di Riccardo Donna. Madrina della serata è stata la scrittrice Enrica Tesio, che ha proposto due letture sulla moda e sulle donne. Ma le vere protagoniste dell’inaugurazione sono state Sanaa, Joy e Josephine, le prime tre donne che grazie al progetto InTessere hanno avuto la possibilità di frequentare il corso di progettazione, disegno e realizzazione condotto da Silvia Maiorana, stilista torinese, animatrice dell’associazione Cucito Condiviso e anima del marchio Gaia Lumi. E il cuore della festa, dicono dal Gruppo Abele, “è stata l’asta dei loro abiti, i primi tre abiti a marchio ‘InTessere’ e Gaia Lumi, pezzi unici realizzati con tessuti di pregio made in London. Il ricavato dell’asta è stato 813 euro che saranno destinati alle attività della sartoria”.

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