Cile: mons. Chomali (Concepción), “il bel deserto del nord trasformato in cimitero per i migranti”

“È grave notare che il bellissimo deserto del nord del Cile sia stato trasformato in un cimitero”. Con queste parole inizia una lettera dell’arcivescovo di Concepción, mons. Fernando Chomali, pubblicata ieri dal quotidiano El Mercurio, e inviata anche al Sir dall’autore. L’arcivescovo di riferisce al dramma dei migranti che hanno perso la vita nella zona desertica del Paese, al confine con Perù e Bolivia: 19 il numero delle vittime accertate nell’ultimo periodo, il ritrovamento del corpo senza vita di una donna è l’episodio più recente.
Mons. Chomali, che è anche membro della Pontificia accademia per la vita e vicepresidente della Conferenza episcopale cilena, fa riferimento al “dramma dell’indifferenza” e alla “mancanza di amore di fronte ai più bisognosi” e sostiene che si tratta di una questione morale e spirituale, piuttosto che politica. Come società, secondo l’arcivescovo, “abbiamo perso uno dei tratti più caratteristici della condizione umana, l’essere chiamati a vivere gli uni per gli altri”.
Mons. Chomali conclude: “Sono diciannove gli esseri umani che sono morti nel legittimo tentativo di cercare una vita migliore per sé e per le proprie famiglie” e queste sono le conseguenze di quella che Papa Francesco chiama globalizzazione dell’indifferenza”.

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