Progetto Policoro: mons. Battaglia (Napoli) agli animatori, siate “artigiani di cambiamento”

Essere “artigiani di cambiamento”. È l’esortazione rivolta da mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, ai partecipanti al 40° corso di formazione nazionale degli animatori di comunità del Progetto Policoro in corso ad Assisi. Il presule ha evidenziato con convinzione che una diocesi senza il Progetto Policoro è una diocesi povera di sogni. Occorre una Chiesa più che assertiva, discepola di fragilità. Per questo, ha ribadito l’arcivescovo, bisogna credere in noi stessi e nella bellezza interiore perché c’è un Dio che scommette su di noi.
Nella seconda giornata spazio anche alla performance teatrale ispirata alla vita di don Lorenzo Milani, attraverso la quale – spiega Susanna M. de Candia, della diocesi di Molfetta-Ruvo-Terlizzi-Giovinazzo – “Luigi D’Elia ci ha messo in relazione con il testimone dell’anno, interpretandone volontà e paure. Il monologo, coinvolgente e appassionante, è stato poi arricchito anche dalla testimonianza di Sandra Gesualdi, figlia di uno degli allievi di don Milani nella scuola di Barbiana, il cui segreto consisteva nella capacità di dare dignità all’essere umano in tutta la sua complessità e diversità”.
Dopo il momento laboratoriale, il card. Gualtiero Bassetti ha presieduto la celebrazione eucaristica nella quale ha esortato a confidare in Dio e non chiudere il cuore. In questa occasione gli animatori di primo anno hanno ricevuto il mandato, quale momento simbolico di avvio di un cammino pieno di sfide e anche incertezze ma che si affronta sempre insieme, accompagnati e sostenuti.
La seconda giornata si è conclusa con una veglia di preghiera presso il sacro convento di Assisi, presieduta da don Michele Birardi, che si è soffermato sulla necessità di tre slanci: l’importanza di avere sempre una domanda – “guai a diventare dei punti esclamativi”; lo sguardo, perché sono gli altri che ci rimandano chi siamo; sfida, che diventa fiducia in noi e negli altri, perché è indispensabile far qualcosa ma soprattutto con qualcuno. Essere presenti significa dire “mai senza di te”, ha concluso don Birardi.

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