Scuola: Unicef, al via in Italia il programma Akelius per facilitare apprendimento linguistico e digitale

Al via anche in Italia la sperimentazione del programma Akelius nelle scuole, lanciata dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia e l’adolescenza (Unicef) in collaborazione con la Fondazione Akelius. Il programma, che combina tecniche digitali con le lezioni frontali in classe, nasce per facilitare l’apprendimento linguistico e digitale per bambini in condizioni di svantaggio, tra cui alunni di scuole primarie e di infanzia, sia italiani sia con background migratorio, neo-arrivati in Italia e alunni con difficoltà di apprendimento e bisogni speciali educativi. Lo scopo è “diminuire il digital divide per garantire a tutti uguali opportunità formative e di sviluppo in tempi post Covid, e con le priorità educative definite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Investire nel rafforzamento delle competenze linguistiche nelle scuole, anche nelle strutture destinate alla prima infanzia, offre infatti un vantaggio comparato agli alunni per il successo del percorso scolastico. Ad avviare la sperimentazione, già attiva in nove Paesi – tra cui la Grecia, il Libano, la Mauritania, il Senegal, e il Messico – due istituti comprensivi, l’Ic Uruguay di Roma e l’Ic5 di Bologna. La fase pilota prevede, per l’anno scolastico 2021/2022, il coinvolgimento di oltre 400 alunni tra i 5 e i 10 anni e di circa 20 docenti e educatori. Grazie a una varietà di risorse multimediali interattive, accessibili tramite video, audio, testi, immagini, grafici, canzoni e giochi, la piattaforma Akelius fornisce contenuti adattati alle esigenze e ai livelli linguistici degli alunni. La piattaforma è co-creata e co-progettata con le scuole e i docenti, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento e svilupparne ulteriormente i contenuti in base ai profili e ai bisogni specifici degli studenti coinvolti. I risultati della sperimentazione condotta finora in altri Paesi e basata sulla comparazione dei risultati di apprendimento tra studenti che hanno fruito della piattaforma e studenti che non l’hanno utilizzata, hanno rilevato come “la piattaforma abbia contribuito ad un aumento delle capacità di ascolto, produzione verbale, lettura e scrittura degli alunni coinvolti”.

 

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