Legalità: don Ciotti (Libera), “preoccupa pub aperto a Roma gestito da un protagonista dell’inchiesta ‘Mafia Capitale'”

“L’apertura a Roma di un ‘pub’ gestito da un protagonista dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’ – locale il cui menù offre pietanze dai nomi tratti dalla galassia criminale emersa dall’inchiesta – non è purtroppo uno spettacolo nuovo. Già nel 2006 in Spagna una catena di ristoranti aveva adottato il marchio – per fortuna annullato dieci anni dopo dall’Unione europea – ‘La mafia si siede a tavola, con tutta una serie di riferimenti che volevano essere folcloristici mentre erano solo volgari, offensivi, inaccettabili. Che ora un’iniziativa del genere si possa realizzare nel nostro Paese è motivo di profonda preoccupazione”. Lo dichiara don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera. “È un segno evidente, infatti, di una progressiva banalizzazione e mercificazione del male. Siccome estirpare un male è troppo faticoso e mette in discussione assetti di potere più ampi, lo si normalizza, si finge che sia meno grave di quello che è associandolo a beni di consumo come il cibo”, prosegue il sacerdote. “Un processo di addomesticamento delle coscienze che permette al male di persistere, ai suoi autori e complici di continuare ad agire spavaldi in esibita noncuranza per il bene comune sottratto e per il dolore inferto alle loro vittime”.

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