Atto di Affidamento dell’Italia a Maria: mons. Russo (Cei), “è l’affido di tutti coloro che si sono spesi per gli altri”

foto SIR/Marco Calvarese

“È un affido che giunge dopo un periodo doloroso, in cui tante persone hanno vissuto nella preghiera questa fase così complicata e difficile. Maria è colei che si fida e si affida al Signore, crede nonostante tutto all’amore di Dio: vogliamo presentarci a Maria e affidare a lei questo tempo, le nostre passioni, la volontà di camminare con lei e come lei verso il Signore”. Così mons. Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, spiega le motivazioni che hanno portato la Chiesa italiana ad affidare l’Italia alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza con un momento di preghiera domani, alle ore 21, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio. In un’intervista dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali per i media Cei – che domani sarà pubblicata integralmente sul Sir, Avvenire, TV2000 e Radio InBlu -, mons. Russo spiega: “È l’affido di tutte quelle persone che si sono spese per gli altri – pensiamo agli operatori della sanità -, di tante famiglie che vivono situazioni di sofferenza o hanno visto lutti. È l’affido anche del mondo del lavoro, tra i più colpiti: il 1° maggio è la memoria di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria. È un affido dell’intero nostro Paese”.

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