Corpus Domini: Campobasso-Bojano, da oggi a domenica la festa con celebrazioni, adorazioni eucaristiche, messaggio di mons. Bregantini e processione

Anche quest’anno a Campobasso si vivranno giorni in cui la percezione di essere nelle mani di Dio e nella sua Luce sarà forte e si tradurrà in esperienza diretta. Sono i giorni del Corpus Domini, sono i giorni della tenda e del Dio con noi. In cui Gesù Eucaristia sarà al centro della città, “laddove l’uomo vive”, usando le parole dell’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Bregantini. “Una presenza che è già segno. Segno di unità tra tutte quelle realtà ecclesiastiche che si occuperanno di animare a turno i momenti di adorazione e segno di vicinanza e di semplicità di un Dio che non ha paura di farsi pane e di stare ‘a disposizione’ di chi voglia accostarvisi, pregarlo o semplicemente guardarlo”, si legge sul sito della diocesi di Campobasso-Bojano. Oggi, giovedì 8 giugno, apertura della festa del Corpus Domini. Il programma della giornata prevede alle ore 18 la celebrazione eucaristica in piazzale San Leonardo; alle ore 19 la processione per la chiesa della Libera “tenda eucaristica”, con esposizione del SS. Sacramento. Dalle ore 20 alle 24 ci saranno turni di adorazione eucaristica animata dalle parrocchie, vari gruppi, comunità, associazioni della diocesi. Domani 9 e sabato 10 giugno, alle ore 8.30 messa solenne celebrata da mons. Bregantini nella chiesa della Libera. A seguire fino alle 24 adorazione eucaristica continuata.
Domenica 11 giugno alle ore 8 messa nel piazzale dei Misteri celebrata dall’arcivescovo Bregantini. Alle ore 10, nella chiesa della Libera, turni di adorazione continuata fino alle 18. Alle ore 12 il messaggio augurale dell’arcivescovo, insieme con il sindaco, dal balcone comunale e benedizione dei Misteri. Alle ore 18 benedizione eucaristica dal balcone del Municipio e processione per le strade della città. Alle ore 20 la solenne celebrazione conclusiva della festa del Corpus Domini, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova.
“Gesù e la sua bellezza, perché – afferma mons. Bregantini – resti nel cuore e nell’esperienza di ciascuno è bello guardarlo; e che questo sguardo genera stupore e lo stupore è l’unico sentimento capace di destare l’attenzione dei giovani e di indirizzarli verso la pienezza e la gioia vera”.

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