Immigrazione: Fadda (Inapp), in Italia “condizione socio-economica dei nati all’estero è peggiore rispetto ai nativi”. “Elaborare proposte per rimuovere le disuguaglianze”

In Italia “complessivamente si delinea una condizione socio-economica dei nati all’estero peggiore rispetto ai nativi, con tassi di povertà relativa elevati, 30% contro il 18%, e condizioni abitative precarie”. Lo ha sottolineato Sebastiano Fadda, presidente dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, commentato i dati contenuti nel Rapporto sull’integrazione dei cittadini di origine straniera pubblicato dall’Inapp insieme al ministero del Lavoro e presentato oggi nel corso del convegno “L’integrazione delle persone di origine straniera”.
“Le condizioni di svantaggio della popolazione immigrata – ha confermato – sono più evidenti nelle regioni del Sud per molti aspetti, e per le donne in particolare nel lavoro, con più bassi livelli di occupazione e più alti tassi di sovraqualificazione lavorativa rispetto agli uomini. Da questi dati che certificano una situazione di pronunciata disuguaglianza bisogna partire per individuarne le cause ed elaborare proposte per rimuoverle”.
“Per ampiezza e affidabilità delle fonti – ha chiosato Fadda – questo rapporto è un unicum ispirato alla modellistica internazionale e sarebbe auspicabile che il nostro Paese mettesse a regime la produzione ciclica di analisi con medesime caratteristiche”. “Il problema delle diseguaglianze che colpiscono la popolazione di origine straniere su molti aspetti della vita sociale – ha osservato il presidente dell’Inapp – pone problemi molto complessi sia sul piano della stessa definizione concettuale di ‘integrazione’ sia su quello della elaborazione di appropriate strategie capaci di promuoverla”. “Ma – ha concluso – si tratta di sfide da affrontare non solo per ragioni di giustizia e di equità, ma anche perché da esse dipendono coesione sociale, progresso economico e benessere della popolazione”.

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