Papi e media: mons. Viganò, “cattolicesimo unito al lento ma costante sviluppo dei mass-media”

“Un filo comune ha unito il cattolicesimo con il lento ma costante sviluppo dei mass-media e, al contempo, risulta fondamentale per leggere in profondità i percorsi di maturazione dei testi ponendoli in stretta relazione alle più generali politiche ecclesiastiche e al contesto globale nel quale essi vennero prodotti”. Lo ha detto mons. Dario E. Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia per le Scienze, intervenendo alla presentazione del libro che ha curato dal titolo “Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv (ed. Il Mulino), oggi pomeriggio all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma. “Questa pubblicazione rappresenta l’ultimo frutto di un cantiere di ricerca che da vari anni in Italia, inserendosi con originalità nel filone dei Religion and Media Studies, ha messo al centro della sua analisi i processi storici sui quali si è costruito il complesso rapporto tra cattolicesimo e media nel corso del Novecento”.
Un percorso di ricerca che per mons. Viganò parte da lontano: quasi vent’anni fa, nel 2006, inaugurava con Ruggero Eugeni un laboratorio storiografico teso a indagare la relazione tra il cinema e la cultura cattolica in Italia che sfociò nei tre volumi “Attraverso lo schermo”, editi dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Fino alla partecipazione al 134° Annual Meeting dell’American Historical Association a New York nel 2020, con contributi poi confluiti nella sezione monografica Catholics, Media, and Society in the Postwar Era degli “Annali di Scienze Religiose” del 2021 a cura di Raffaella Perin. “In quell’appuntamento di New York – ha ricordato – sintetizzavo i risultati della ricerca che pubblicai nel 2019 nel volume Il cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca Vaticana, che intendeva celebrare idealmente i sessant’anni dalla fondazione della Filmoteca voluta da Giovanni XXIII. Già con questo libro, scritto attingendo principalmente a fonti inedite degli archivi vaticani, era risultato chiaro quanto potesse essere fecondo l’approfondimento delle ricerche nella documentazione storica vaticana per strutturare nuove categorie storiografiche e affinare gli attrezzi metodologici e i quadri interpretativi”.

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