Ucraina: Società di San Vincenzo De Paoli, sei furgoni di soci e volontari si sono aggregati alla rete #Stopthewarnow in viaggio verso le città di Odessa, Mykolaiv e Cherson

(Foto: Società San Vincenzo De Paoli)

6.700 chilometri tra il sibilo delle bombe e l’urlo assordante delle sirene antiaeree. Ad aprire la carovana il furgone rosso su cui viaggiano Luigi Uslenghi, la moglie Cristina, le figlie Beatrice e Rebecca di 21 e 19 anni. “Questo – la voce di Luigi è rotta dall’emozione – è il nostro quinto viaggio in Ucraina. Partiamo carichi di generi alimentari e tanta speranza, ma non rientriamo mai a mani vuote”. Perché al loro ritorno dai viaggi precedenti hanno accompagnato al sicuro profughi dalle zone di guerra e, ancora oggi, stanno offrendo asilo in Italia ad una famiglia di disabili.
Sono sei i furgoni di soci e volontari della Società di San Vincenzo De Paoli che, in questo viaggio, si sono aggregati alla rete #Stopthewarnow in viaggio verso le città di Odessa, Mykolaiv e Cherson. Quattro provengono da Abbiategrasso, due da Sesto Calende. Ma la presenza vincenziana non si limita a questo viaggio, perché proprio nelle zone di guerra sono presenti i padri della Missione, sacerdoti vincenziani, tra cui padre Vitaliy Novak che, nella zona di Kharkiv, insieme ad un gruppo di volontari, ha organizzato un servizio di “ambulanze”. Lo abbiamo visto in un video mentre ci mostra un irriconoscibile furgone, crivellato di fori di proiettile, che coraggiosamente attraversa le linee di guerra per portare in salvo militari e civili feriti. “Ho avuto modo di parlargli al telefono oggi – racconta Paola Da Ros, presidente della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv – ci ha ringraziati per il nostro sostegno e ci manderà nuove testimonianze”. Tra gli aiuti un contributo per l’acquisto di un nuovo mezzo che verrà adibito a questo servizio.
Prima della partenza Luigi Uslenghi ha mostrato, sul suo smartphone, le immagini del fango che esce dai rubinetti di Mykolaiv, dove sono in corso i lavori per la costruzione del secondo dissalatore finanziato dalla Società di San Vincenzo De Paoli: “L’acquedotto è stato bombardato, mentre le falde sono contaminate dalle infiltrazioni di sale provenienti dal Mar Nero e l’acqua è diventata non solo imbevibile, ma inutilizzabile perfino per gli scopi igienici!”. Grazie ad un primo dissalatore, costruito con i fondi della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv nei mesi scorsi, duemila persone possono già oggi attingere ad acqua pulita; da una settimana le trivelle sono al lavoro per costruire un secondo impianto finanziato dal Consiglio generale internazionale della Società di San Vincenzo De Paoli.
Accanto a queste iniziative sono stati finanziati 11 progetti di accoglienza ed assistenza in varie zone d’Italia, prevalentemente dedicati ai bambini ed ai profughi provenienti dall’Ucraina. Tramite il settore Solidarietà e Gemellaggi nel mondo della Federazione nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Odv sono state sostenute le attività dei padri della Missione in Ucraina e una importante donazione è stata fatta all’orfanotrofio di Zaluchansk.

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