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Consiglio d’Europa: migrazioni, “preoccupazione per famiglie con bambini e per minori non accompagnati”

Negli anni il Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) ha identificato “maltrattamenti nei respingimenti dei migranti con percosse al momento dell’arresto (pugni, schiaffi, colpi di manganello) da parte della polizia, delle guardie di frontiera o delle guardie costiere, che a volte rimuovono i loro cartellini di identificazione e le insegne della polizia per nascondere la loro identità”. Lo riporta il Cpt nel suo rapporto annuale 2022. Il Cpt denuncia forme di trattamento disumano come “sparare proiettili vicino al corpo delle persone mentre giacciono a terra, spingerle nei fiumi, togliere loro vestiti e scarpe”. Il Cpt esprime preoccupazione per “le famiglie con bambini, per i minori non accompagnati e per le persone vulnerabili, spesso detenute in condizioni disumane o degradanti”. Il rapporto invita i governi a “rafforzare le garanzie per ridurre significativamente il rischio di maltrattamenti e i respingimenti collettivi alle frontiere”. Ogni cittadino straniero intercettato o fermato alla frontiera “dovrebbe essere identificato e registrato individualmente, sottoposto a uno screening sanitario e a una valutazione della vulnerabilità, e dovrebbe avere la possibilità di chiedere asilo”. Il Cpt ricorda che “la detenzione per immigrazione dovrebbe essere utilizzata solo come misura di ultima istanza per i cittadini stranieri che attraversano le frontiere ed esprime preoccupazione per il tentativo di alcuni Stati membri del Consiglio d’Europa di introdurre misure che mirano a legalizzare le pratiche di respingimento”.

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