Ue-Regno Unito: webinar del centro studi “Uk in a changing Europe”. Gli esperti: Europa e isola lontani, non si torna indietro dalla Brexit

“Non adesso”. “Non presto”. “Non è probabile”. Questa è stata la risposta unanime di un gruppo di esperti sui rapporti tra la Gran Bretagna e l’Unione europea alla domanda “Quanto è realistico che la Gran Bretagna rientri nella Ue?”, durante un webinar organizzato dal centro studi “Uk in a changing Europe”. “Nessuno, tra i partiti politici, vuole riaprire la questione Brexit perché, anche se ormai una chiara maggioranza dell’opinione pubblica britannica, il 58%, è contraria alla Brexit, il Regno Unito è ancora molto diviso su questo argomento”, ha spiegato John Curtice, politologo dell’Università scozzese di Strathclyde. “Il partito laburista è avanti nei sondaggi di venti punti rispetto a quello conservatore e vuole evitare un tema così spinoso”, gli ha fatto eco Anand Menon, docente di politica europea all’Università “King’s college” di Londra. “Rientrare nel mercato unico è impossibile, per il momento, e migliorare, soltanto in modo marginale, i rapporti economici con la Ue non porterebbe alcun vantaggio”. “Non esiste alcuna volontà, tra i ventisette Paesi europei, di riammettere il Regno Unito”, ha spiegato Hussein Kassim, esperto di istituzioni europee dell’Università dell’East Anglia. I docenti hanno concordato sul fatto che una nuova era di fiducia e di rapporti migliori è stata inaugurata con la firma dello “Windsor framework” da parte del premier britannico Rishi Sunak e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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