Pena di morte: Sisto (viceministro Giustizia), “l’azione italiana in prima fila nell’abolizione della pena di morte”

“Si dice nella professione forense ‘Per convincere gli altri, il primo ad essere convinto sei tu stesso’, così è per l’impegno contro la pena di morte, dobbiamo convincere noi stessi per poter convincere gli altri, della giustezza di questa posizione. Abbiamo presentato la prima proposta di moratoria all’Onu nel 2007 e da allora ci siamo impegnati per potare da 104 a 125 i paesi a favore di questa proposta. La pena di morte è una punizione degradante e inumana, irreversibile nei suoi effetti e lesivo dei diritti umani”. Così Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia. Con il Pnrr, spiega il viceministro, ci saranno nuovi strumenti di alternativa alla pena per “superare la dicotomia libertà/carcere”.
“Dal 2000 ad oggi – ha spiegato Abdellatif Ouahbi, ministro della Giustizia del Regno del Marocco – ci sono state 156 persone graziate dalla pena di morte dal Re. In questo senso c’è una graduale restrizione al numero di reati che lo prevedano e una restrizione graduale del ricorso alla pena di morte. Il dibattito tra sostenitori e contrari alla pena di morte continua ad emergere, il nostro obbiettivo penale è trovare il momento giusto per un accordo sociale su questo punto. Grazie a questi momenti di confronto possiamo fare passi avanti”.

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