Messa per la pace: card. Zuppi, “niente è perduto con la pace”, “non restare inerti di fronte alla violenza”

(da Assisi) “Pace e bene. A noi, a tutti, specialmente a chi è sprofondato nella notte terribile della violenza e della guerra”. E’ cominciata così l’omelia della Messa presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella basilica inferiore di Assisi, dopo i Vespri nella basilica di Santa Chiara e la processione dei vescovi fino alla basilica di San Francesco, per implorare il dono della pace pregando sulla sua tomba. “Nella confusione e nell’incertezza della nostra vita il Signore ci chiede di non restare inerti davanti alla violenza, di non di farci mai irretire dalla sua logica, ma di essere con convinzione artigiani di pace”, l’invito del presidente della Cei al termine della terza giornata dell’Assemblea di Assisi. A “chi ha tra le mani il destino di interi popoli”, Zuppi ha ricordato che “niente è perduto con la pace”. “È un ammonimento che sentiamo, però, rivolto a tutti noi”, ha proseguito: “Vogliamo essere liberi dall’orgoglio, sapendo che tutto quello che abbiamo ci è donato e diventa nostro solo se ricordiamo che non è per noi. Il male è sconfitto quando liberiamo il cuore dall’uso del potere per sé. Solo chi ama possiede e trova sé stesso. Solo chi perde, trova. Solo chi serve ha il vero potere. Solo chi è umile, compie cose grandi. Solo chi è povero, rende ricchi gli altri e trova la sua ricchezza, il cento volte tanto già oggi dove la tignola non corrode e i ladri non portano via. Solo chi è umile riconosce il prossimo e lo rende prossimo. Solo chi è semplice sa capire ciò che è complicato”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa