Israele e Hamas: Guterres (Onu) a conferenza Parigi, “a Gaza immediato cessate il fuoco umanitario, assistere e proteggere i civili”

“Sostenere i civili di Gaza. Dobbiamo intervenire per assistere e proteggere i civili di Gaza, compresi i bambini e le donne che devono affrontare un incubo umanitario senza fine. Occorre un immediato cessate il fuoco umanitario”. Così il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, alla conferenza internazionale sull’aiuto umanitario alle popolazioni civili di Gaza che si è svolta ieri a Parigi per iniziativa del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Nel suo intervento Guterres ha fermamente condannato “gli abominevoli atti di terrore compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre”, “dove israeliani e altre persone sono state brutalmente uccise o rapite” e chiesto “ancora una volta la restituzione incondizionata di tutti gli ostaggi”. Parlando dell’emergenza umanitaria che affligge i palestinesi della Striscia di Gaza, il segretario generale dell’Onu ha ricordato che “interi quartieri sono stati spazzati via. I loro cari uccisi. Le bombe piovono, mentre vengono negate le basi della vita: cibo, acqua, medicine, elettricità. Alcuni aiuti salvavita stanno iniziando ad arrivare a Gaza. Ma, diciamolo, è una goccia nell’oceano”. Per assistere e proteggere i civili di Gaza, ha sottolineato Guterres, serve “un immediato cessate il fuoco umanitario” che vuol dire “garantire il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale; proteggere gli ospedali, le strutture delle Nazioni Unite, i rifugi e le scuole; accesso libero, sicuro e duraturo per portare e distribuire rifornimenti su scala, volume e frequenza molto maggiori, compreso il carburante” e “significa investire nell’appello umanitario da 1,2 miliardi di dollari che le Nazioni Unite hanno appena lanciato per aiutare la popolazione di Gaza”. È “il momento di agire concretamente – ha ribadito Guterres -. Insieme, possiamo contribuire ad alleviare questa terribile sofferenza umana. Possiamo aiutare i civili di Gaza a vedere finalmente, e come minimo, un barlume di speranza, un segno di solidarietà e un segnale che il mondo vede la loro situazione e si preoccupa abbastanza da agire”.

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