Guatemala: solidarietà a vescovi e popolazione che chiedono il rispetto del risultato elettorale da Panama ed El Salvador

In seguito alle denunce dei vescovi del Guatemala sui tentativi del Procuratore generale di annullare le elezioni generali di agosto, che hanno visto l’elezione di Bernardo Arévalo a presidente della Repubblica e che mettono a rischio la democrazia, da varie parti dell’America Centrale sono giunte espressioni di solidarietà.
La Conferenza episcopale panamense, “a nome di tutti i vescovi del Paese”, ha espresso la sua profonda solidarietà ai fratelli e colleghi del Guatemala “di fronte ai dolorosi eventi che mantengono il Paese in crisi”.
Il Servizio cristiano internazionale in solidarietà con i popoli dell’America Latina “Oscar Arnulfo Romero” (Sicsal), con sede in El Salvador, ha espresso vicinanza e solidarietà al popolo guatemalteco che “è sceso in piazza per protestare pacificamente contro le varie manovre dei settori politici”. Si rammarica che i politici – compresi quelli accusati di corruzione – stiano cercando di “screditare i risultati delle ultime elezioni e di impedire l’accesso di Bernardo Arévalo de León e Karin Herrera Aguilar alla presidenza”.
Pertanto, “sosteniamo le richieste del popolo di rispettare lo Stato di diritto e di esigere che la Procura della Repubblica, la Corte Suprema di Giustizia, il Pubblico ministero, il Congresso e la Presidenza della Repubblica difendano il quadro costituzionale come dovrebbero”. “Aderiamo al pronunciamento della Conferenza episcopale del Guatemala di fronte ai recenti fatti di violazione della legalità e dello Stato di diritto”, hanno detto, congratulandosi con il card. Álvaro Ramazzini “per il suo coraggio e il suo sostegno ai popoli nativi del Guatemala”.

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