Giornata alimentazione: Mattarella, “è un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“È un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto. Al contrario, cibo e acqua sono testimonianza della indivisibilità del destino dell’umanità”. È il monito lanciato questa mattina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia di apertura della Giornata mondiale dell’alimentazione.
Per il Capo dello Stato raggiungere la “sostenibilità” della vita sul pianeta “oggi vuol dire non soltanto combattere la fame nel presente, ma impegnarci per sradicare le cause che ne sono all’origine: penso alla perdurante difficoltà di alcune regioni del mondo di uscire dalla spirale della povertà, ai numerosi conflitti, con il loro bagaglio di crisi umanitarie sempre più protratte nel tempo; all’intensità e frequenza delle catastrofi naturali causate da un cambiamento climatico, che già oggi sta condizionando ogni aspetto della nostra vita, devastando interi territori e mietendo vittime. Ne sono tragica testimonianza le ultime inondazioni di Derna in Libia”. “La fame, del resto, è causa concorrente o scatenante di violenze e anche di guerre, e contrastarla costituisce una preziosa opera di pace”, ha sottolineato Mattarella, convinto che sia “un compito difficile e complesso, che richiede consapevolezza da parte dei decisori a cui far seguito con un impegno coordinato di tutti”. “Assistiamo, invece, ad un preoccupante aumento delle tensioni internazionali, ad un allargarsi delle faglie fra Paesi e fra regioni del mondo e ad un ritorno di atteggiamenti imperialistici e dei nazionalismi”, ha osservato il presidente, facendo riferimento al Medio Oriente “nuovamente in fiamme, a causa di un vile attacco che è già riuscito ad elevare a livelli inusitati la spirale dell’orrore e delle violenze”. Ma anche la “guerra che da oltre 20 mesi semina morte e distruzione nel cuore dell’Europa, a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina, è un’altra dimostrazione di queste pericolose tendenze a un ritorno al caos”. “Lungi dal limitare i suoi effetti alle regioni direttamente interessate dal conflitto, la guerra contribuisce ad accrescere l’instabilità in vaste aree del mondo e, prevalentemente nei Paesi più vulnerabili; continua a diffondere insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali”, ha aggiunto rilevando che “la scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano peggiora ulteriormente questo scenario”.

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