Sinodo: p. Tirimanna, “non è un’agenda privata del Papa, è la continuazione del Vaticano II””

Un’esperienza di “sinodalità vissuta”. Così padre Vimal Tirimanna, teologo dello Sri Lanka, ha definito il clima del Sinodo, giunto alla terza settimana di lavoro. “I tavoli rotondi dei 25 Circoli Minori – ha detto il teologo nel briefing odierno in Sala stampa vaticana – sono il simbolo dell’ecclesiologia della Lumen Gentium e la testimonianza che il processo sinodale non è un’agenda privata del Papa. È una continuazione del Concilio Vaticano II, incentrata soprattutto su due concetti: il popolo di Dio e il battesimo, in un’ottica circolare e non piramidale”. Stamattina, ha riferito Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e presidente della Commissione per l’informazione, si è svolta la nona Congregazione generale, a cui hanno partecipato 343 persone, alla presenza del Papa, che dopo il break ha dovuto lasciare l’Aula Paolo VI. I lavori sono cominciati con un grande applauso per l’esortazione apostolica “C’est la confiance”, su Santa Teresa di Lisieux, pubblicata ieri. I due esponenti cinesi al Sinodo “partiranno domani, per esigenze pastorali che li richiamano nelle loro diocesi”, ha reso noto Ruffini rispondendo alle domande dei giornalisti. Oggi è anche l’anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II, che verrà celebrato con una messa questo pomeriggio nella basilica di San Pietro. I partecipanti al Sinodo si sono inoltre complimentati con Anna Rowlands, che oggi pomeriggio riceverà il Premio Ragione aperta 2023, per iniziativa della Fondazione Ratzinger. Venerdì scorso, ha ricordato infine Ruffini, c’è stata la riunione dei membri del Consiglio ordinario del Sinodo, “per valutare i frutti a metà percorso del cammino sinodale”.

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